Gerontocrati alla riscossa

Sono passati una ventina di giorni dall’intronizzazione di Marcello Foa al vertice della S.p.A. che detiene in esclusiva la concessione del Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale di casa nostra, ma, ad oggi, ancora non possiamo dire d’avere registrato una particolare virata d’intenti da parte di “Mamma Rai”. In termini di credibilità giornalistica ed onestà intellettuale, si intende. Ennesima riprova ne è stata la vergognosa censura operata la sera del 13 Ottobre nei confronti del Prof. Diego Fusaro durante la trasmissione “Le parole della settimana”, condotta da Massimo Gramellini sul terzo canale della Rete di Stato [1]. Mettiamo subito in chiaro una cosa, non siamo delle mammolette, risulterebbe evidente anche ad un bambino che gli interessi in gioco abbiano un peso di portata a dire poco mastodontica, sarebbe ingenuo aspettarsi che come con un colpo di bacchetta magica basti un nuovo Presidente del CdA per aggiustare il tiro di Saxa Rubra. Anzi. Lapalissiano poi asserire quanto siano altre cariche apicali, nello specifico quella dell’Amministratore Delegato – il Direttore Generale prima della riforma renziana del 2015 – a vantare una illimitata libertà di movimento, una possibilità di incisione concreta. Peculiarità del resto conferitagli dallo Statuto societario, che regolamenta, tra i tanti aspetti, anche le attribuzioni della Governance di Viale Mazzini [2]. Nonostante questo però non nascondo di nutrire delle profonde speranze in merito al fatto che uno dei più brillanti ex rampolli della scuola di Montanelli potrà riuscire, pur con tanto lavoro e tanta fatica, a smuovere un poco le carte, liberando la piattaforma di cultura ed informazione più importante d’Italia dalle pastoie di menzogna e mediocrità nelle quali risulta impantanata.

A dire il vero, che un tale tentativo di cambiamento sia fortemente osteggiato dalla resistenza delle conventicole facenti capo al sistema uscito sconfitto dal 4 Marzo è inconfutabilmente attestato dal polverone scatenatosi nel momento in cui, la scorsa estate, su indicazione dei Consiglieri di Amministrazione della Rai il nome di Foa iniziò a circolare come possibile successore di Monica Maggioni, prima della stroncatura registratasi in Commissione di Vigilanza ad inizio Agosto. Stroncatura, è bene prenderne nota, passata attraverso una clamorosa disertazione delle votazioni da parte di Forza Italia, PD e LeU in comune accordo, che di fatto impedì il raggiungimento del quorum – fissato nei due terzi dei voti favorevoli – necessari a ratificare l’elezione del candidato espresso dal CdA.

La Commissione di Vigilanza Rai – “Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi” – è composta da una quarantina tra Senatori e Deputati delle diverse forze che siedono nelle due camere. Senza starci tanto a girare intorno possiamo considerarla a pieno titolo come il terreno principale, ancor prima dello stesso Consiglio di Amministrazione, di quel brutale processo di lottizzazione del Servizio Pubblico che vede coinvolte tutte le compagini politiche presenti in Parlamento.

Non che ce ne fosse bisogno, ma tale condizione è stata per l’ennesima volta confermata dalle reazioni a dir poco veementi seguite alle voci di corridoio che iniziavano a dare come cosa fatta la nuova nomina a Presidente di Foa, scompostezza per comprendere la quale credo sia sufficiente dare un’occhiata alla pagina di Wikipedia relativa al nostro [3]. All’interno di essa infatti è presente una sezione, “Controversie”, che gli addebita alcuni dei peccati maggiormente invisi al fondamentalismo progressista, e nella sua dimensione politica e in quella mediatica. Si parla di “Complottismo e notizie false” e di “Teoria del Gender”. Vade retro! Dagli all’untore! Un bifolco troglodita intenzionato ad inquinare con le sue insulse narrazioni paranoiche il paradiso dorato dell’informazione istituzionale! Giammai! Non lo si può permettere, ne va della nostra gloriosissima Democrazia.

Il resto della storia è cosa nota, Lega e M5S furono molto abili nel riuscire, mettiamola in questi termini, a farsi approvare una risoluzione che concedesse al CdA Rai la possibilità di riproporre la Presidenza di Foa, ottenendo così il risultato di poterla sottoporre una seconda volta alla votazione dell’Organismo di Vigilanza. In seguito al famigerato “Patto di Arcore”, poi, un Berlusconi folgorato sulla via di Damasco si convinse fosse divenuto conveniente per la tutela del suo impero non ostacolare più la personalità individuata dai Partiti di Governo, risultando decisivo per la definitiva investitura di questi tramite una democristianamente indovinatissima astensione nel momento in cui si trattò di rivotare.

Questa complicata ricostruzione bene esemplifica quanto il controllo di “Matrigna Rai” – così m’è piaciuto ribattezzarla – sia stato considerato strategico da tutte le composizioni parlamentari che negli anni si sono avvicendate. Com’è logico che sia, ciò è particolarmente vero per quanto riguarda gli Esecutivi incaricati, che con questo strumento possono meglio monitorare ed all’occorrenza indirizzare equilibri, umori ed orientamenti della pubblica opinione. In questo caso però, a differenza di molti altri, credo sia innegabile quanto il Governo gialloverde stia mettendo in campo uno sforzo più che encomiabile diretto a migliorare la qualità dei prodotti elargiti al popolaccio dal sistema massmediatico italiano, con l’obbiettivo di porre fine all’incancrenimento generato dall’unica visione, dall’unico pensiero e dall’unica verità che stanno tenendo banco da troppo tempo. E Marcello Foa è la persona adatta per intraprendere un processo di questo tipo, la sua storia personale e l’elevatissima attendibilità professionale di cui può fare sfoggio garantiscono per lui. I dispensatori di falsità che tengono le redini delle principali press agency nostrane dovranno farsene una ragione.

Da parte mia evidentemente fatico a comprendere come lo si possa attaccare sul piano deontologico, il suo curriculum risulta impeccabile, di eccellente spessore, farebbe senza dubbio alcuno impallidire buona parte dei suoi indegni omologhi che si sono stracciati le vesti ed hanno gridato allo scandalo appena ne hanno annusato la possibilità della nomina a Presidente Rai. I corporate media dello Stivale sembra infatti abbiano deciso di rispondere compatti a quella che, evidentemente, avvertono essere una forte minaccia, ovvero la presenza in una posizione tanto importante di un professionista altamente qualificato non affine alle logiche di tendenza che dominano incontrastate tutti i palinsesti televisivi, le colonne dei quotidiani ed i contenuti delle trasmissioni di approfondimento politico e di attualità.

Questo scandaloso teatro dell’assurdo ha visto andare in onda la tragedia maggiormente surreale il 26 Settembre, giorno in cui, presso Palazzo San Macuto, ha avuto luogo l’audizione dell’italo-svizzero al cospetto della Commissione di Vigilanza [4]. Se vi avessimo assistito dal vivo avremmo sviluppato l’impressione di trovarci all’interno di un cimitero degli elefanti nel quale i pesantissimi pachidermi a rappresentanza dell’opposizione cercavano di assestare gli ultimi colpi in difesa delle proprie prebende, prima di accasciarsi al suolo ed esalare l’ultimo respiro.

Voglio riportare uno stralcio delle perle che questi relitti di consorteria hanno vomitato su un inerme Marcello Foa, il quale da parte sua si è comportato da vero signore. Loredana De Petris di Liberi e Uguali, l’illuminata Senatrice che ha aperto la serie degli interventi tenuti dai membri della Commissione, si è rivolta lui con queste parole: «[..] Lei diciamo è intervenuto spesso anche come opinionista su “Russia Today”, e questo ovviamente fa parte del suo curriculum, ovviamente ci.. Ci auguriamo qualora la Commissione appunto alla fine decidesse di indicare, di confermare lei come Presidente, ovviamente a maggior ragione insomma bisognerebbe garantire, soprattutto su temi molto importanti,  come quelli che riguardano le questioni anche estere, sempre l’imparzialità dell’informazione [..]  Ha spesso rilanciato i tweet di.. Di Francesca Totolo, che, per chi non la conoscesse, insomma è diventata anche un po’ famosa proprio per.. Per..  Le fake news.. Anche per la fake news sullo smalto di una delle sopravvissute al.. Al naufragio del barcone insomma [..] Recente prefazione che lei ha fatto, piena di elogi, per il libro di una giornalista che potremo catalogare del genere cospirazionista, Enrica Perrucchietti, che sostiene, solo per citare alcune cose, che quasi tutti gli attentati principali della storia moderna, da Pearl Harbor all’11 Settembre, sono in realtà autoattentati [..] Questo mi ha posto dei dubbi molto seri sulla questione diciamo dell’affidabilità delle notizie del Servizio Pubblico [..]».

Ora, sorvolando sull’abissale ignoranza della De Petris, per cui gli Anni del Signore 1941 e 2001 apparterrebbero alla storia moderna e non a quella contemporanea, la signora dovrebbe spiegarci cosa ci sia che non vada in Enrica Perrucchietti, Francesca Totolo o in “Russia Today”. Forse il fatto che queste voci siano accomunate dal rifiuto della cieca adesione a qualunque alito venga proferito dalle centrali mainstream? La sistematica delegittimazione di quanti esprimano un punto di vista non conforme a quello espresso dal coro dominante può essere ricondotta ad una predisposizone ben precisala chiara volontà di sopprimere qualsiasi voce di dissenso dovesse levarsi nei confronti della verità ufficiale. Una tendenza pericolosa, preoccupante. Inoltre, forse lo ricorderanno in pochi, ma costei è la stessa persona che lo scorso Aprile rilanciò tramite il proprio account Twitter una bufala clamorosa [5], raccogliendo l’ennesimo macchiettistico invito avanzato urbi et orbi dall’oracolo Roberto Saviano. Il Vate esortava l’uditorio di riferimento a condividere l’appello di un giovane blogger siriano intento a denunciare il presunto attacco con armi chimiche assestato dall’Esercito Regolare per ordine del Presidente Bashar Al-Assad – «Hassan» nel tweet della De Petris – contro il centro abitato di Douma, il 7 Aprile [6]. Anomalie piuttosto grossolane circa la rappresentazione degli accadimenti fornite dai grandi soloni della stampa vennero registrate fin dal primo istante. E, puntualmente, l’utilizzo dei letali agenti gassosi è stato smentito solo pochi mesi più tardi da un’indagine dell’OPCWOrganisation for the Prohibition of Chemical Weapons – [7], l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, congregazione internazionale avente come mission la promozione della “Convenzione sulle Armi Chimiche” – CWC [8] -, un trattato che ne propone il completo disarmo. Con quale faccia dunque la De Petris si permette di evocare tematiche quali «Pluralismo», «Indipendenza», «Oggettività», «Qualità dell’informazione», «Affidabilità delle notizie», «Servizio Pubblico come bene comune», «Imparzialità»? Dove trova il coraggio? Non prova neanche un po’ di vergogna?

Potrei continuare restituendo le delizie di carattere eufonico elargiteci dai Senatori dem Davide Faraone Ciarlì Ebbò») e  Salvatore Margiotta Meridograzia», «Imbordande»), ma credo possa tutto sommato bastare. La faccia di tolla che individui di tale bassezza ostentano imperversando senza pudore tra le massime istituzioni della Repubblica grida vendetta al cospetto di Dio. E questi signori vorrebbero continuare ad impartirci le loro lezioncine di obbiettività e superiorità morale? Non se ne può davvero più.

Non conosciamo il futuro delle programmazioni Rai, così come ignoriamo quale sarà l’atteggiamento di Foa nelle vesti di Presidente, che tipo di apporto potrà addurre alla qualità del dibattito pubblico, se sarà in grado di sviluppare in tal senso delle migliorie. Una cosa però è assolutamente certa, il terremoto scatenato dalla sua entrata in scena non può che essere considerato una medaglia al valore di questo Esecutivo.

Auguriamoci che non rimanga l’unica.

GRV

 

[1] https://www.youtube.com/watch?v=R3CeJoqY6A8&feature=share&fbclid=IwAR3RzNVh7e23F2LIAbkwkFfRTESZGT5MM6_5wDVUlZVS_UhuI8ueYLEvkqc&app=desktop

[2] http://www.rai.it/dl/doc/1533290900193_Statuto.pdf

[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Marcello_Foa

[4] https://webtv.camera.it/evento/12967

[5] https://twitter.com/PetrisDe/status/983832090121785344/photo/1

[6] https://www.facebook.com/RobertoSavianoFanpage/posts/la-popolazione-siriana-%C3%A8-vittima-di-eserciti-che-combattono-una-guerra-con-metod/10155521915111864/

[7] https://www.opcw.org/media-centre/news/2018/07/opcw-issues-fact-finding-mission-reports-chemical-weapons-use-allegations

[8] https://www.opcw.org/chemical-weapons-convention