L’ospedale da campo ha chiuso i battenti

Una delle sentenze popolari maggiormente in auge tra le coppie sposate propone un assunto secondo cui il settimo anno di matrimonio sarebbe quello nel quale risulti oltremodo probabile che la tenuta del connubio si ritrovi sottoposta ad un forte affanno, e che tale malegevolezza il più delle volte venga quasi ufficialmente certificata dal palesarsi della paradigmatica crisi. Jorge Mario Bergoglio, in qualità di Capo della Cattolicità, ha da una manciata di mesi scavallato lo stesso traguardo riportato dal proverbio, questa potrebbe quindi essere l’occasione adatta per abbozzare un bilancio del cammino percorso dal Servo dei Servi di Dio. D’altronde, Papa Francesco non manca occasione di rimarcare la propria veste di Vescovo di Roma, come se siffatta attribuzione avesse per lui una valenza differente, superiore rispetto a quella che lo vede essere il Vicario di Cristo; dunque, foss’anche solamente per l’occorrenza che mi vede suddito della Diocesi da Egli governata, credo di potere permettermi un innocente e del tutto disinteressato excursus che analizzi la strada sin qui battuta dal Pontefice regnante.

Come in una delle migliori tradizioni narrative avrei piacere di iniziare il racconto partendo da una delle sue articolazioni cronologicamente più vicine anziché dal principio, il tradizionale incontro con la Curia romana per gli auguri natalizi tenutosi lo scorso 21 Dicembre. In suddetta occasione, prima di illustrare le ennesime innovazioni riguardanti il possente processo di riforma amministrativa intrapreso, il Successore di Pietro ha avuto modo di concedersi una roboante quanto lapalissiana dichiarazione: «Non siamo più in un regime di cristianità» [1]. Appurato quanto un sondaggio avente come oggetto l’adesione del mondo al Cattolicesimo Romano oggi registrerebbe il più scontato degli esiti, si tratta di parole che personalmente trovo fortemente emblematiche circa l’attitudine che sta permeando questo Pontificato, attraverso le quali colui che le ha pronunciate sembrerebbe volere presentarsi come una specie di commissario speciale, di curatore fallimentare, qualcuno che abbia ricevuto la direttiva di smantellare un’impresa sull’orlo della bancarotta. Certo, il periodo ora citato andrebbe inserito come si conviene nel contesto più ampio dell’intero discorso, ma non si può negare quanto comunque restituisca piuttosto puntualmente l’inclinatura generalmente tenuta dal fu Arcivescovo di Buenos Aires. Di contro, strano a dirsi, all’interno della medesima allocuzione non mancarono accorati appelli alla necessità di rimanere fedeli alle consuetudini, di non deviare dall’ortodossia, di restare conformi al credo di sempre. Quale posizione assumere dinnanzi ad un Primate dItalia che nella medesima circostanza trovi il modo di asserire «Nella prospettiva del credente, al centro di tutto c’è la stabilità di Dio» – citando il Cardinal Newman -, ma anche «L’atteggiamento sano è piuttosto quello di lasciarsi interrogare dalle sfide del tempo presente e di coglierle con le virtù del discernimento»? Oppure «Noi dobbiamo avviare processi e non occupare spazi» e poco dopo «Oggi il tema del cambiamento […] si fonda principalmente sulla fedeltà al depositum fidei e alla Tradizione»? Non vedo come biasimare chi dovesse eventualmente sviluppare della confusione. È possibile coniugare tesi conservatrici ed istanze progressiste?

A ben vedere, uno dei primi aspetti che salti all’occhio qualora si voglia inquadrare la “linea editoriale” del nuovo corso bergogliano è proprio la sistematica mancanza di riferimenti granitici, indubitabili, tanto in ambito teologicodottrinale quanto dal punto di vista pastorale; anzi, a voler essere maliziosi si potrebbe addirittura iperbolicamente avanzare un’ipotesi secondo cui il Magistero francescano abbia come principale obbiettivo la scientifica relativizzazione delle certezze dogmatiche sulle quali la Barca di Pietro si trova a poggiare, ed il disorientamento che oggi imperversa tra i cattolici ne è plastica ed emblematica dimostrazione. I divorziati risposatisi in seconde nozze o comunque conviventi possono accedere al Sacramento dell’Eucarestia? Be’, dipende dal percorso di discernimento intrapreso, si capisce [2]! È lecito prostrarsi dinnanzi ad una statuetta di legno dall’aspetto ributtante, considerata un idolo di natura paganodemoniaca da antropologi e studiosi delle religioni [3], financo portarla in processione [4]? Diamine se è lecito! Vogliamo forse opporre degli ostacoli all’irrinunciabile processo di inculturazione tra noi e le tribù amazzoniche? Ed in merito alle questioni morali, come si pone la Chiesa oggi? Nulla è cambiato, ammoniscono severamente le solerti squadracce bergogliste, l’insegnamento attuale è perfettamente in linea con quelli precedenti. Ed in effetti, ad onor del vero, quando espressosi sopra questioni inerenti la celeberrima famiglia dei “principi non negoziabili”, il barricadero argentino è spesso riuscito a rimanere nei ranghi [5], [6], [7]; dobbiamo però allo stesso tempo prendere atto di quelle specifiche occasioni che lo hanno visto abbandonarsi ad ostentate quanto poco comprensibili inscenazioni [8], dichiarazioni ambigue [9] ed atti di governo o di “promozione culturale” [10] che sarebbe eufemistico etichettare come astrusi, equivoci, subdoli, quando non apertamente contrari al giudizio cattolico.

Nell’arcinoto pezzo pubblicato a firma Massimo Franco su “Il Corriere della Sera” l’8 Febbraio del 2018, intitolato “Francesco: «Il mio abbraccio ai fratelli ortodossi»” [11], si ha possibilità di leggere quanto segue: «[…] Ed è solito citare “Tra i grandi dell’Italia di oggi” sia il capo dello Stato emerito, Giorgio Napolitano, che l’ex ministro Emma Bonino. […] Quanto alla Bonino, a interlocutori che strabuzzano gli occhi sentendo citare l’esponente radicale, sostiene che “È la persona che conosce meglio l’Africa. E ha offerto il miglior servizio all’Italia per conoscere l’Africa. Mi dicono: è gente che la pensa in modo molto diverso da noi. Vero, ma pazienza. Bisogna guardare alle persone, a quello che fanno”». Bene. Vogliamo allora andare a guardare quanto fatto dall’ex pupilla di Pannella? Pronti! Migliaia di aborti procurati, promozione dei modelli più antiumani che si possano immaginare, un’esistenza vissuta nel pervicace tentativo di disintegrare la sacralità della vita e quel briciolo di Dottrina Sociale scampato al declino della società italiana. La principale incarnazione della Rivoluzione nel nostro Paese. Almeno, in sede politica. Pompa da bicicletta o non pompa da bicicletta [12]. Ora, quando venni a sapere del pubblico apprezzamento petrino nei confronti della triturafeti piemontese devo confessare di avere provato una sensazione di forte stordimento. M’è davvero mancata la terra sotto i piedi. Com’è possibile che un Papa si esprima in questi termini nei confronti di una donna così affine a tutto quanto contraddica apertamente la morale cattolica, la retta ragione e l’ordine naturale, ed il cui solo richiamo irrimediabilmente finisce con l’evocare in tutta la loro drammaticità le pieghe più pericolosamente diaboliche che la nostra storia recente abbia intrapreso? Appena pronunciarne il nome dovrebbe provocare dei giramenti di testa a chi faccia parte della Chiesa. Ricordo che allora degli improvvidi individui per tirarsi fuori dall’impasse ebbero il coraggio di proporre delle ricostruzioni a dir poco strampalate, secondo le quali Bergoglio non ne conoscesse il curriculum, non fosse al corrente di quali battaglie la videro protagonista.. Qui non ci sono finestre di Overton o rane bollite che tengano, signori, o ci si rende conto del fatto che più di qualcosa non va, oppure tanto vale bendarsi gli occhi ed attraversare a semaforo pedonale rosso l’arteria urbana più trafficata della propria città.

Il caso di Emma Bonino, inoltre, potrebbe piuttosto proficuamente essere preso ad esempio per identificare il modo di fare, che molti con accezione sprezzante definiscono segnatamentegesuitico”, attraverso cui il Pontefice volente o nolente non produce altro risultato che generare del subbuglio. Con le parole “Bisogna guardare alle persone, a quello che fanno”, a cosa faceva riferimento? All’operato dell’ex radicale nel continente nero? Sì? E non avrebbe potuto ritenere maggiormente opportuno, Sua Santità, qualora l’intento ricercato fosse stato quello di elogiare qualcuno per l’attività umanitaria svolta in territorio africano, evitare di chiamare in causa una personalità tanto ostile alla Fede e magari indirizzare i propri apprezzamenti verso figure meno problematiche? Come dovrebbero reagire quelle donne che, dilaniate dal dolore provocato da una interruzione volontaria di gravidanza, abbiano avuto il coraggio di cercare ristoro in una credenza, casomai riscoperta, nel Vangelo, in Gesù Cristo? Sarebbero da considerarsi delle “farisee” quante tra queste dovessero trovare ambiguo un tanto infelice endorsment? Cosa intendeva trasmettere Francesco? Quale messaggio aveva intenzione di veicolare? Non si sa, non si capisce, enuncia asserzioni spesso e volentieri di dubbia interpretazione, ci si accapiglia veementemente gli uni con gli altri al fine di comprenderle ma alla fine ciascuna delle fazioni sorte dalla baruffa rimane arcignamente sulle proprie convinzioni. E qui v’è, a mio modo di vedere, l’elemento che più di tutti consente di cogliere quanto profondamente esiziale sia in questi casi la condotta del Papa. Uscite a braccio, interviste a bordo dei voli diplomatici, interventi informali, pur non facendo parte dei solenni ammaestramentiEx cathedra” è innegabile quanto queste sortite vantino una cospicua valenza a livello comunicativo ed abbiano un considerevole impatto sulle coscienze dei credenti. Quasi tutti i pronunciamenti espressi in sede non ufficiale finiscono sempre con il produrre delle accesissime discussioni tra i fedeli, con il dividerli, il contrapporli. E, talvolta, poco cambia con quelle ufficiali. È una delle sue principali peculiarità, sembra si diverta a giocare sull’equivoco, estrinsecando una dozzinalità a tratti insopportabile nel maneggiare questioni che meriterebbero ben altro ossequio, come per esempio quando si ritrova a discettare sulla natura della Beata e Sempre Vergine Maria [13], [14], [15]. Vogliamo credere che alla base di tutto questo non vi sia alcun tipo di costruzione? Benissimo, crediamolo. Non dimentichiamo però che «Sia invece il vostro parlare , ; no, no» – Mt 5, 37 -, il resto.. È pane per i denti di quanti desiderino compiacere le platee.

Il successo personale, mediatico e presso il ceto intellettuale che il nostro è riuscito a guadagnare in questi anni risulta inversamente proporzionale alla sua coerenza nei confronti del dettato evangelico forse più impegnativo, relativo alla necessità di essere nel mondo, ma di non appartenervi (Gv 17, 16). Papa Francesco sembra essere il provvidenziale uomo giusto, nel posto giusto al momento giusto. I Senatori della Chiesa hanno intronizzato un Sovrano che si sta dimostrando più realista del re, assolutamente condiscendente nei confronti delle grandi élites sovranazionali: filantropo, animalista, pacifista, ecologista, ecumenico.. In queste vesti sembrerebbe addirittura riecheggiare sinistramente l’Anticristo vagheggiato da Solov’ëv. Un testimonial esemplare per la promozione dell’imperante transumanesimo globale. Tra l’altro, il suo avvento ha visto contestualmente relegare nel dimenticatoio l’unico personaggio che a livello planetario rappresentava, con autorevolezza, un argine al caos galoppante. Attenzione, qui non si avanza dello spicciolo complottismo, Benedetto XVI ha rinunciato all’incarico, diciamo così, e dal Conclave immediatamente successivo è uscito vincitore il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, tanto basti per non avanzare remore circa la legittimità dell’Elezione di questi. Anche un bambino però sarebbe in grado di cogliere una tanto lampante coincidenza.

Propongo adesso un altro breve estratto dell’intervento citato ad inizio articolo: «Il Cardinale Martini, nell’ultima intervista a pochi giorni della sua morte, disse parole che devono farci interrogare: “La Chiesa è rimasta indietro di duecento anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio?”». Dunque, Papa Francesco evoca l’illustre Porporato torinese che in vita fu membro dell’autoproclamatasiMafia di San Gallo” [16], [17], ed una delle asserzioni di costui più significative. “La Chiesa è rimasta indietro di duecento anni”, verrebbe da domandarsi rispetto a chi, o a che cosa. In realtà, risulta piuttosto chiaro quali siano gli aspetti cui queste parole facciano riferimento, in quanto il lasso temporale indicato lascia spazio a ben pochi fraintendimenti. Due secoli prima che Martini rilasciasse tali dichiarazioni l’Europa ed il mondo intero si trovavano nel pieno svolgersi di uno degli sconvolgimenti più epocali mai conosciuti, la grande stagione principiata col 1789, il cui brodo di coltura fu a sua volta preluso dall’avvicendarsi di speculazioni filosofiche progressivamente sempre meno teocentriche. I due centenni in questione hanno consegnato all’umanità il famigerato trittico libertéégalitéfraternité”, trilogo massonico per eccellenza, con tutto ciò che ne conseguì in termini di guerra aperta alla cristianità. Per quanto riguarda Santa Romana Chiesa, infatti, tale passaggio si tramutò nel sistematico tentativo di minarne le fondamenta dall’interno, con l’obbiettivo dichiarato di operare in essa una totale democratizzazione, una parlamentarizzazione, una sovietizzazione quasi; l’abbandono della dimensione verticale e trascendente a tutto vantaggio dell’orizzontalità più infima e meschina. Ciascuno giudichi per proprio conto se si sia riusciti o meno a conseguire tale finalità.

Chi però morisse dalla voglia di togliersi il dubbio potrà trovare ausilio in un documento citato da così tante pubblicazioni che indicarne i relativi rimandi potrebbe essere considerato superfluo. Queste sono le parole contenute in una “Istruzione” redatta da tal “Nubius“, pezzo grosso della Massoneria italiana di inizio ‘800, all’epoca intercettate e fatte pubblicare dai vertici vaticani: «[…] Quello che noi dobbiamo cercare ed aspettare, come gli ebrei aspettano il Messia, si è un Papa secondo i nostri bisogni. […] Con questo solo noi andremo più sicuramente all’assalto della Chiesa, che non cogli opuscoletti dei nostri fratelli di Francia e coll’oro stesso dell’Inghilterra. E volete sapere il perché? Perché, con questo solo, per istritolare lo scoglio sopra cui Dio ha fabbricato la sua Chiesa, noi non abbiamo più bisogno dell’aceto di Annibale, né della polvere da cannone e nemmeno delle nostre braccia. Noi abbiamo il dito mignolo del successore di Pietro ingaggiato nel complotto […]» [18]. Un Pontefice secondo le proprie necessità, a questo lavorano – lavoravano? – i circoli occulti dal momento stesso in cui si sono costituiti, giacché, ormai dovremmo saperlo, intento principale degli incappucciati di tutta la terra è proprio quello di distruggere la Sposa di Cristo. Non un Papa massone, dunque, e mi pare che in tal senso la ricerca storica non abbia raggiunto risultati soddisfacenti; bensì un Papa gradito alla Massoneria.

D’altronde, come leggere il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” [19], dichiarazione congiunta firmata ad Abu Dhabi il 4 Febbraio 2019 tra Papa Francesco e Ahmad AlTayyeb, Grande Imam di AlAzhar, se non in direzione di quella Religione Universale a lungo elaborata e propalata dalle logge più influenti?

Il Signore mi fulmini all’istante qualora io stia dando alla battitura delle elucubrazioni dissennate, irrispettose o peggio ancora deleterie, ma sono convinto del fatto che Papa Francesco non rappresenti altro che l’ultimo anello del processo intrapreso molti decenni or sono dalle forze avverse alla Cattolicità, aventi il mirino puntato sulla demolizione controllata della Roccia fondata sopra Simone il pescatore, la quale, nei piani di questi maledetti, dovrebbe avvenire per sfinimento, per usura delle cartilagini.

Con un decreto emanato in data 12 Marzo 2020, in seguito all’esplosione dell’emergenza legata al Coronavirus, il Cardinale Vicario Angelo De Donatis operava una serrata generale di tutti i luoghi di culto della Diocesi di Roma. «[…] Sino a venerdì 3 aprile 2020 l’accesso alle chiese parrocchiali e non parrocchiali della Diocesi di Roma, aperte al pubblico […], e più in generale agli edifici di culto di qualunque genere aperti al pubblico, viene interdetto a tutti i fedeli» [20]. Così recita il passaggio attraverso il quale in piena Quaresima nella Città di Pietro e Paolo si impediva ai seguaci di Cristo di accedere ai Sacramenti, di mettere piede in Chiesa.

Vero che già il giorno successivo si correva ai ripari, con una pezza forse peggiore del buco, ma tanta temerarietà non poté passare inosservata, e sicuramente non lasciò indifferenti. Né noi, né, presumo, chi di dovere.

A forza di inoltrare appelli all’apertura, all’uscita, all’accoglienza, all’inclusione, alla sinodalità, all’”integrazione delle fragilità”, mediante una eterogenesi dei fini che maggiormente paradossale non avrebbe potuto essere, l’”ospedale da campo” si è ritrovato a dover chiudere i battenti.

GRV

 

[1] http://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/december/documents/papa-francesco_20191221_curia-romana.html

[2] https://w2.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20160319_amoris-laetitia.html

[3] https://www.youtube.com/watch?v=cQWlCMGkAgI

[4] https://www.youtube.com/watch?time_continue=1504&v=3Oi5YM-5VZs&feature=emb_title

[5] https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2018-10/papa-francesco-udienza-quinto-comandamento.html

[6] https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-06/papa-francesco-tweet-eutanasia-noa-pothoven-vincenzo-paglia.html

[7] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2016/july/documents/papa-francesco_20160727_polonia-vescovi.html

[8] https://www.repubblica.it/vaticano/2015/10/02/news/papa_in_usa_ha_incontrato_una_coppia_gay-124187691/

[9] https://www.osservatoriogender.it/le-ambigue-dichiarazioni-papa-francesco-gender-omosessualita/

[10] https://lanuovabq.it/it/il-vaticano-scopre-una-nuova-missione-sostituirsi-allonu

[11] https://www.corriere.it/cronache/16_febbraio_08/francesco-il-mio-abbraccio-fratelli-ortodossi-739bf6ee-cdf6-11e5-9bb8-c57cba20e8ac.shtml

[12] https://www.bufale.net/questa-e-la-bonino-che-insegna-a-praticare-aborti-con-una-pompa-di-bicicletta/

[13] https://www.youtube.com/watch?time_continue=1340&v=ArKEnoG9JwM&feature=emb_logo

[14] Dall’Omelia tenuta da Papa Francesco durante la Messa mattutina presso Casa Santa Marta del 20 Dicembre 2013: «ll Vangelo non ci dice nulla: se [la Madonna, ndr], ha detto una parola o no.. Era silenziosa, ma dentro il suo cuore, quante cose diceva al Signore! “Tu, quel giorno – questo è quello che abbiamo letto – mi hai detto che sarà grande; tu mi hai detto che gli avresti dato il Trono di Davide, suo padre, che avrebbe regnato per sempre e adesso lo vedo lì!”. La Madonna era umana! E forse aveva la voglia di dire: “Bugie! Sono stata ingannata!”: Giovanni Paolo II diceva questo, parlando della Madonna in quel momento. Ma Lei, col silenzio, ha coperto il mistero che non capiva e con questo silenzio ha lasciato che questo mistero potesse crescere e fiorire nella speranza». Questo estratto, ed in particolare il passaggio “Bugie! Sono stata ingannata!” risultano oggi introvabili nei contenuti pubblicati dai canali ufficiali della Santa Sede, ma sono rinvenibili in molti altri spazi sul web, delle più disparate inclinazioni.

[15] https://www.ilgiornale.it/news/politica/ecco-papa-telematico-madonna-linfluencer-dio 1635172.html#:~:text=Maria%2C%20ricorda%20il%20Pontefice%2C%20%C2%AB,%C3%A8%20l’influencer%20di%20Dio!

[16] https://www.ilmessaggero.it/vaticano/danneelspapafrancescosangallo mafiapedofiliacardinale_ martini-4361318.html

[17] https://www.youtube.com/watch?v=aMAQEBQ_RMU

[18] Come scrivo nel corpo dell’articolo, si tratta di una citazione riportata in numerosissime opere. Tra le altre: Cristina Siccardi, “Don Bosco mistico. Una vita tra cielo e terra”, cap. 10. (La Fontanta di Siloe, 2013).

[19] http://www.vatican.va/content/francesco/it/travels/2019/outside/documents/papa-francesco_20190204_documento-fratellanza-umana.html

[20] http://www.diocesidiroma.it/decreto-del-cardinale-vicario-angelo-de-donatis-del-12-marzo-2020/